COS’E’ LA FLUOROSI?
Ti è mai accaduto di osservare sulla superficie dei tuoi denti delle insolite macchie chiare o degli scolorimenti? Certamente sei più propenso ad accendere una spia d’allarme e a sviluppare un maggior controllo, laddove la tua dentatura appaia ingiallita, ingrigita o imbrunita. Oggi ti invito però a rilevare, qualora si verifichi, un’ulteriore problematica dentale tipicamente riconoscibile e nota come FLUOROSI. Si tratta dell’effetto che un’eccessiva e prolungata assunzione di fluoro può provocare sui denti, soprattutto se avvenuta durante la fase di amelogenesi, ovvero quando nei bambini si formano i denti permanenti. Non è un fenomeno particolarmente diffuso o frequente, né va considerato come un disturbo patologico, bensì di natura estetica, in quanto determina un persistente mutamento cromatico dello smalto dentale. Alla luce di queste considerazioni, è giusto porre l’accento sulla particolare attenzione che meritano i piccoli pazienti, per i quali risulta importante essere affidati alla scrupolosa cura del pedontista (PER APPROFONDIRE) nel loro percorso di crescita e di sviluppo dentale, e ricordare che nei loro primi anni di vita sono maggiormente inclini a trattenere grandi quantità di fluoro e a manifestare fenomeni di fluorosi.
COS’È IL FLUORO?
Il Fluoro è un minerale assai prezioso per il nostro organismo, la cui presenza è altamente concentrata all’interno dei denti e delle ossa, nei confronti dei quali svolge un’importantissima funzione: il suo apporto si rivela infatti fondamentale per la mineralizzazione dello scheletro e dello smalto dentale e proprio per questo aspetto, odontoiatri e ortopedici ne consigliano l’assunzione per prevenire le carie dentali ed eventuali fratture ossee imputabili all’osteoporosi. La principale fonte naturale di fluoro è l’acqua potabile che offre diverse concentrazioni del minerale a seconda del suolo da cui viene estratta, mentre nelle acque minerali la quantità di fluoro varia, mantenendosi piuttosto bassa in quelle oligominerali e in quelle scarsamente mineralizzate ed attestandosi ad un livello più alto in quelle fluorate. Oltre all’acqua esistono diversi alimenti che offrono un prezioso contributo di fluoro:
- pesce
- frutti di mare
- formaggi
- patate
- cereali
- spinaci
- té
- birra
Come sempre alla natura si accompagna l’industria ed è già da moltissimi anni che la produzione farmaceutica offre una pluralità di prodotti arricchiti da una componente di fluoro:
- dentifrici
- collutori
- sbiancanti
Numerosi sono gli studi clinici che hanno determinato che questo minerale rinforza lo smalto dentale ed è utile nella prevenzione delle carie, avvalorando in questo modo l’esperienza medica che ne reputa più che opportuna l’assunzione. Tuttavia occorre ricordare che la quantità necessaria per la salute della dentatura è piuttosto modesta, ne deriva quindi che abusarne può rivelarsi controproducente e perfino dannoso.
QUALI SONO I SINTOMI DELLA FLUOROSI?
La fluorosi è riconoscibile attraverso segnali piuttosto evidenti che l’odontoiatra riesce rapidamente a cogliere nel corso di una visita di controllo. Anche il paziente può rilevarne la sintomatologia, attenzionando l’eventuale presenza di macchie bianche sullo smalto dentale. Esistono inoltre alcune forme di fluorosi più avanzate e serie che possono provocare:
- cambiamenti nella forma dei denti
- diffuse ed ampie macchie brune
- solchi e cavità
- rischio di fratture dentali
e che spingono il paziente ad intervenire, scegliendo di sottoporsi all’implantologia o a trattamenti di odontoiatria estetica.
QUANTI TIPI DI FLUOROSI CI SONO?
Esistono diverse tipologie di fluorosi che differiscono per effetto, sintomatologia e sopratutto gravità:
- FLUOROSI LIEVE
- FLUOROSI MODERATA
- FLUOROSI GRAVE
1) In caso di fluorosi lieve le macchie bianche, segno contraddistintivo del disturbo, possono estendersi sui denti fino a ricoprirne un’ampia area.
2) In presenza di fluorosi moderata essa si diffonde su tutta la superficie dentale, manifestando la presenza di macchie brune.
3) Quando la fluorosi è piuttosto grave, i denti del paziente coinvolto, oltre ad essere completamente ricoperti di macchie marroni, possono subire un cambiamento di forma e in circostanze estreme, arrivare addirittura a fratturarsi.
COME SI PUÒ CURARE LA FLUOROSI?
Alla base di ogni cura si erge la strada più efficace e affidabile: mettere in atto un’adeguata prevenzione. Prevenire la fluorosi significa occuparsi meticolosamente della propria igiene orale e seguire una giusta alimentazione che preveda l’assunzione di tutti i cibi ricchi di fluoro, senza però abusarne. Se la prevenzione da sola non basta e ci si ritrova comunque coinvolti dal problema, l’odontoiatra potrà offrirci diverse pratiche soluzioni che hanno lo scopo principale di eliminare le macchie ed ottimizzare l’aspetto dei denti. Avvalendosi infatti di alcuni trattamenti conservativi come lo sbiancamento dentale professionale, (SCOPRI DI PIÚ) il dentista procede alla rimozione delle macchie superficiali nei casi meno seri, mentre in presenza di fluorosi più estesa e di media gravità interviene con tecniche protesiche come il bonding, in grado di rivestire lo smalto dei denti con una resina dura. Quando invece la situazione appare pregiudicata, la proposta odontoiatrica resta di tipo protesico e si estende all’applicazione di faccette dentali in resina o di corone in ceramica.