PERCHE USARE IL BITE DENTALE?
Il bite dentale è uno strumento versatile e confortevole che si presta al trattamento di diverse problematiche odontoiatriche, risolvendo efficacemente anche le loro dirette conseguenze che spesso si manifestano in altre zone del corpo. Progettato per intervenire sulla malocclusione delle arcate dentali, si è successivamente osservato come il suo impiego, ripristinando la corretta funzionalità meccanica dei denti, abbia un risvolto decisamente favorevole su malesseri quali dolori cervicali, emicrania, mal di schiena e mal d’orecchio, strettamente legati all’errata attività della mascella e della mandibola, nei casi in cui la loro chiusura non combaci in modo armonico. La malocclusione può derivare da una conformazione anatomica o dall’avvento di una condizione odontoiatrica. In entrambe le situazioni il bite dentale può rivelarsi assai utile.
COM’È FATTO UN BITE DENTALE?
Il bite dentale consiste in una mascherina trasparente realizzata in resina acrilica, modellata in conformità con la struttura dei denti, così da poterli ricoprire seguendo la loro linea anatomica. Questo apparecchio adoperato per curare i deficit funzionali delle dentature interessate da malocclusione e per ridurre l’azione d’usura dei denti, prevede versioni personalizzate, studiate e create direttamente per opera dell’odontoiatra e altri modelli standard acquistabili autonomamente, sulla base delle sue raccomandazioni. Indossato durante la notte o nel corso della giornata agisce favorendo il riallineamento delle arcate e bloccando il deterioramento dello smalto dentale causato dal bruxismo.
A COSA SERVE IL BITE DENTALE?
Questo strumento nasce con lo scopo prioritario di limitare l’attività gravosa del digrignamento notturno e diurno responsabile di diverse complicazioni odontoiatriche e muscolari. Percepire i primi sintomi del disturbo è un ottimo punto d’inizio per poterlo affrontare, mentre rivolgersi ad un dentista per effettuarne la diagnosi avvia validamente il processo di risoluzione. Una volta individuato il problema, sarà infatti possibile programmare un corretto piano terapeutico. Vediamo dunque quali sono le circostanze in cui è opportuno utilizzare il bite.
BRUXISMO
Il bruxismo è un processo involontario dei denti, molto diffuso sia negli adulti che nei bambini che si verifica soprattutto di notte e che consiste nel serrare rigidamente la mandibola, sfregando i denti di entrambe le arcate tra di loro. Conseguenza diretta di quest’azione è l’usura dello smalto dentale che causa a sua volta un inasprimento della sensibilità. Oltre a consumare i denti, il digrignamento amplifica la propensione alla comparsa delle carie, provoca tensione a livello muscolare e articolare e origina frequenti episodi di emicrania. Se il problema si perpetua e si intensifica può provocare effetti sempre più dannosi.
MALOCCLUSIONE
La malocclusione è un fenomeno meccanico che si verifica quando la chiusura delle due arcate dentarie non avviene con fluidità. Questo può dipendere oltre che da una conformazione genetica, dal protrarsi di alcune abitudini individuali e in alcuni casi dall’esito insoddisfacente di un intervento. Ciò che però non è sempre noto e che la malocclusione produce effetti negativi sulla muscolatura facciale, temporale e dorsale, alimentando la tensione delle terminazione nervose. Ecco che il bite diventa risolutivo in modo più ampio attraverso un’anamnesi scrupolosa del dentista che estende le sue indagini anche a livello posturale, prima di definire i termini della terapia.
RUSSAMENTO
Riepilogando, l‘uso costante del bite si rivela ottimale per proteggere lo smalto ed evitare un’eccessiva corrosione, per allontanare le apnee notturne, per alleggerire la tensione mandibolare e conseguentemente per distendere la muscolatura facciale e temporale, del collo, della cervicale e della schiena.
QUANTI TIPI DI BITE DENTALI CI SONO?
Ricorrere all’utilizzo del bite per correggere una problematica dentale è solitamente una proposta del dentista che individua, a seconda delle esigenze specifiche, quale modello, tra quello morbido/universale e quello rigido/personalizzato è più adatto a risolvere il disturbo presentato dal paziente. Entrambi gli apparecchi hanno alcune caratteristiche comuni ma differiscono per diversi aspetti che è interessante conoscere.
BITE MORBIDI
I modelli definiti morbidi o universali sono acquistabili comodamente presso le farmacie e i negozi specializzati e non necessitano di prescrizione medica. La loro struttura elastica si adatta ai denti ricercando una propria collocazione, non essendo però realizzata sulla base del profilo dettagliato della dentatura non offre la stessa tenuta dei modelli rigidi ed è efficace esclusivamente per limitare l’azione d’usura dei denti.
BITE RIGIDI
Per affrontare una difformità articolare o una malocclusione è necessario ricorrere ad un bite di tipo rigido, definito anche personalizzato, proprio perché creato tenendo conto dell’impronta minuziosamente rilevata dei denti del paziente. I bite rigidi possono essere prodotti unicamente dal dentista che attraverso la registrazione di un calco è in grado di ottenere una mascherina auto-modellante che ricopre perfettamente i denti, adeguandosi comodamente alla loro struttura. Questa peculiarità garantisce l’efficacia dell’apparecchio e l’ottenimento del risultato desiderato.